(Mauro Porri) Livorno, 30 luglio 2022 – “Autorevoli giornalisti scrivono che alla base della decisione di Conte e del M5s e di Si-Verdi di non fare un terzo polo pacifista, sociale e ecologista ci sarebbe la paura dello sbarramento al 10 per cento per le coalizioni. Chiarisco che se una coalizione non raggiunge il 10 le liste che superano il 3 per cento comunque eleggono”. E ancora: “Cosa perderebbero se non superano il 10 per cento? Il recupero dei voti delle liste alleate che non raggiungono il 3 per cento. Ma se non c’è coalizione, quei voti non li avrebbero lo stesso. Quindi non perdono nulla”.

Lo spiega, su Facebook, il segretario nazionale di Rifondazione comunista, Maurizio Acerbo, segretario di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, che aderisce ad Unione Popolare, la formazione sorta dall’alleanza tra ManifestA, Rifondazione Comunista e Potere al Popolo in vista delle ormai prossime elezioni politiche.

Nel post, tuttavia, Acerbo svela anche le manovre di Letta per tenere Sinistra Italiana ed Europa Verde nel “campo largo che fa capo al Pd: “Se Fratoianni e Bonelli vogliono la coalizione con i draghiani, e deglutiscono pure Calenda, è semplicemente perché Letta ha garantito tre collegi uninominali sicuri. Se Conte pensa, dopo essersi alleato con tutto il peggio, di rispolverare la presunta purezza non alleandosi con Unione Popolare e De Magistris è una scelta politica. Ma che si accantoni la possibilità di una coalizione di fronte pacifista per paura di uno sbarramento che non c’è mi sembra folle. Sono convinto, tra l’altro, che una coalizione del genere prenderebbe molto più del 10 per cento. Quando vi domandano perché in Italia non c’è una Nupes come in Francia con Melenchon rispondete di chiamare Conte, Bonelli e Fratoianni”.

Fratoianni e Bonelli, così come Letta, dovrebbero correre in collegi elettorali della Toscana.

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